Screening cardiologico per i bambini a scuola: scoperte 21 anomalie
A 21 bambini di 8-9 anni su 207 che frequentano le classi terze delle scuole elementari di San Giovanni, Castelfranco e Piandiscò, uno screening cardiologico ha permesso di individuare delle anomalie di funzionamento del cuore. Di queste solo due possono essere tali da provocare nel corso della vita problemi seri. Ma in tutti i 21 casi è stato deciso di sottoporre il problema all'attenzione delle famiglie e dei pediatri suggerendo ulteriori accertamenti. E sulla base di questi risultati che il Comune di San Giovanni, la As18, la Conferenza dei sindaci, l’istituito radiologico e fisioterapico del Valdarno con la collaborazione dei pediatri e delle associazioni di volontariato hanno deciso di portare questo progetto di screening a livello prima di zona Valdarno e poi dell'intera provincia, con il consenso anche dell'ufficio scolastico provinciale (ex provveditorato).
E' stato il sindaco Maurizio Viligiardi ad illustrare come è nata l'idea, frutto della iniziale collaborazione del Comune stesso e dell'Istituto radiologico, con la supervisione del distretto sanitario. Un'azione che è stata articolata con sedute autorizzate dagli stessi genitori ai quali con una lettera è stata dapprima proposto l'esame di screening (un elettrocardiogramma da eseguire direttamente presso la scuola) e poi con un video proiettato e spiegato nelle classi ai bambini, affinché loro stessi comprendessero l'importanza di questa azione.
"Noi da anni - ha spiegato Massimo Mandò direttore del dipartimento emergenza urgenza della Asl 8 - portiamo avanti la campagna per la diffusione dei defibrillatori nei luoghi di sport, di comunità, di grande presenza di pubblico. Noi facciamo così una azione di prevenzione secondaria: chiediamo di avere defibrillatori pronti quando un arresto cardiaco si verifica. Quello che viene fatto invece nelle scuole è una prevenzione primaria, che anticipa il più possibile eventi critici per il cuore". Un progetto che la Asl 8 adesso fa proprio mantenendo in Valdarno la "testa" per l'esperienza maturata.
Una volta eseguiti gli screening, i risultati vengono inviati alla famiglia e al pediatra che ha in carico il bambino. In 21 casi a genitori e pediatria è stato fornito l'elettrocardiogramma, con la refertazione e l'invito ad esaminare l'opportunità di svolgere ulteriori esami e di tenere sotto controllo il piccolo.
"La collaborazione diretta con i pediatria - ha spiegato Anna Domenichelli, direttore della Zona Dstretto de Valdarno - è fondamentale e, a parer nostro, dovuta. E questa figura professionale che si prende carico in prima battuta della salute del bambino. Quasi tutti i pediatri che hanno ricevuto la lettera, in accordo con le famiglie hanno eseguito ulteriori accertamenti. Anche per evitare allarmi fuori luogo, va detto che nella stragrande maggioranza dei casi si è trattato di anomalie tipiche di quella età e che non inficiano il funzionamento del cuore. In un paio di casi, invece, si era di fronte a patologie che sono quelle che negli anni portano non raramente ad un arresto cardiaco. E gli ulteriori accertamenti hanno consentito di stabilire che questi bambini avevano nelle loro famiglie casi di persone con patologie cardiovascolari. Quindi una familiarità, che è bene conoscere fin da piccoli per prendere le dovute precauzioni. A 8 anni ancora non si fanno attività agonistiche importanti, ma da 10 in poi si. E proprio l'attività sportiva aumenta in soggetti con queste patologie, del 25°/o il rischio di malfunzionamento del cuore, a volte, come abbiamo visto in tanti casi, con conseguenze nefaste".
Enzo e Marco Venanzi dell'Istituto radiologico Valdarno hanno espresso la volontà di proseguire nella collaborazione con i comuni e con la As18 per una diffusione capillare di questa iniziativa. Il Valdarno sarà il primo Distretto ad attivarsi per un screening cardiologico nelle terze elementari fin da quest'anno.
Fonte: Corriere di Arezzo 12.02.14