Terranuova - SEMPRE SOFIA - Auditorium Le fornaci

"Compagnia Makale - AnimeInScena
Scritto, diretto e interpretato da Caterina Meniconi e Martina Mansueto
Con musiche originali di Arlo Bigazzi
progetto sostenuto da Valdarno Culture e KanterStrasse
Prima assoluta

una produzione Makale
con il sostegno di Kanterstrasse e Valdarno Culture
Materiali Sonori

Auditorium Le Fornaci, via Vittorio Veneto 19 – Terranuova Bracciolini (AR)
Tel. 055.9728838
ingresso: 10 € posto unico – ridotti (under 26/over 65): 7 €
prenotazioni: 329.2229238

 
 
Sono moglie, madri, figlie, ma soprattutto Donne che raccontano storie. Forse la loro, o forse no. In uno spazio senza tempo, alcune voci si incontrano in un coro che diventa canto, commozione, o che può scoppiare in un sorriso. Nelle loro diversità c’è qualcosa che le unisce nel profondo, un pezzo di strada o un’intera vita percorsa in punta di piedi, per paura di lasciare traccia. Attraverso la leggerezza della narrazione, tante le figure che prenderanno vita, ma tutte per un unico scopo, la libertà! Sono anime che non vogliamo dimenticare e alle quali un solo nome è sufficiente per tornare a vivere, a raccontare la loro verità. Può essere il personaggio di una fiaba, quella che ascolti da bambino e non dimentichi mai più. Così vogliamo che loro restino negli occhi, nella mente e nel cuore di chi vorrà accoglierle. A evocarle un solo nome, il loro, “Sofia”.

Si tratta di una inedita performance multimediale (che si avvale anche delle musiche originali di Arlo Bigazzi e dei video di Pierfrancesco Bigazzi e di Blanket) che racconta la realtà drammatica del manicomio e della follia.
“Si usa la parola pazzo” ha affermato Caterina Meniconi nel presentare il progetto “indicando una persona cha ha perso la ragione, che è malato di mente. Si dice anche folle, matto dissennato. Ma forse, semplicemente, si tratta di un essere umano, un’anima che percepisce il mondo da prospettive altre e le tramuta in materia”.
Scritto dalla stessa Caterina Meniconi e da Chiara Cappelli – in collaborazione con Pierfrancesco Bigazzi e Arlo Bigazzi – lo spettacolo si muove su piani diversi: corpo, suono, video, e silenzio, ognuno necessario e imprescindibile a rendere quel senso di frammentazione emerso dalle pagine che ci hanno ispirato la ricerca scenica. Un filo rosso che parte dal’Archivio dell’Ex Ospedale Psichiatrico di Arezzo e continua con Lucrezio, Pier Paolo Pasolini, Milan Kundera, Nikolaj Gogol, Alda Merini, e tanti ancora. Un’esplosione di volti, pensieri e supposizioni, che invaderà la platea e la coinvolgerà direttamente.
“Sempre Sofia vuole indagare, scarnifica la realtà del manicomio, la distorce, la percuote e la vive. Tante anime silenti che rivivranno in un’unica presenza, nel delicato e difficile viaggio verso la libertà. Dialoghi di grida e sussurri, di volti, sguardi e rumori, di passi incerti fra realtà e sogno, alla disperata ricerca di un finale diverso; per loro, per noi”, ha concluso Meniconi.
Importanti per la realizzazione del progetto il sostegno di Kanterstrasse e Valdarno Culture, il contributo di Blanket (presente con il video realizzato presso l’Ex Ospedale Psichiatrico di Volterra, con protagonista il ballerino francese Julien Melliat), e la collaborazione di tutti coloro che hanno scelto di prestare il proprio volto.
 
 
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