CICLOTURISMO: in Valdarno maxiciclabile di 240 km
«L’è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare» diceva il vecchio Gino Bartali qualche anno fa. E forse la rivoluzione delle due ruote nella vallata potrebbe essere lontana un tiro di sputo. C'è un grande progetto infatti dei Comuni di fondovalle in collaborazione con la provincia di Arezzo che potrebbe letteralmente sconvolgere il territorio sotto questo profilo e che dovrebbe andare in porto nei prossimi mesi. Esiste infatti una convenzione firmata a Terranuova Bracciolini tra provincia ed i comuni di Bucine, Cavriglia, Montevarchi, San Giovanni e Terranuova per la realizzazione delle fasi finali del progetto integrato «Valdarno mobility management».
Con il disegno si intende realizzare nell'area del Valdarno Superiore, in modo coordinato e interistituzionale, interventi che vanno dallo studio del fenomeno traffico alla realizzazione di piste ciclabili, fino alla complessiva gestione del traffico (mobility management).
Lo sviluppo della mobilità ciclabile alternativa e sicura è stata spesso al centro dell'intervento dell'assessore provinciale Antonio Perferi che ha più volte parlato di una precisa ambizione che verte sul congiungimento territoriale di quelli che oggi sono dei singoli segmenti per creare una rete ampia d'interesse culturale e turistico.
In particolare per l'assessore è necessario «saldare» le principali ciclopiste presenti, cioè quella dell'Arno e il Sentiero di bonifica, per offrire ai cittadini e ai turisti 240 km di strutture per la mobilità lenta e dolce. Ma non solo. Il Comune di Montevarchi già da tempo ha manifestato l'intenzione di unire la città all'Arno con le piste ciclabili, quello di San Giovanni ha già in ponte il progetto di unirsi all'area mineraria del comune di Cavriglia tra sentieri e percorsi ciclabili che attraverseranno poi sia Vacchereccia che l'area del Porcellino, non da meno sarà Terranuova ed il fondovalle tutto. «Sappiamo che ogni comune ha le proprie specificità per questo abbiamo deciso, come provincia - ha detto più volte l'assessore Perferi - di ricorrere a un'unità operativa specifica, un team tecnico interno che si chiama `Vie verdi', unico esempio in Toscana di una struttura dedicata a questo ambito. Inoltre, lavoriamo sempre con l'obiettivo di non aggiungere strutture alle strutture, ma riutilizzare e riqualificare il territorio dove possibile».
L'assessore ai trasporti, per realizzare il progetto, intende seguire il percorso già intrapreso per il Sentiero della bonifica, tratto che congiunge Arezzo alla provincia di Siena. Il progetto in cui si prevede di separare fisicamente la mobilità ciclopedonale da quella relativa ai veicoli motorizzati, rendendo il sistema sicuro e contemporaneamente di promuovere il territorio dal punto di vista turistico, è estremamente apprezzabile anche perché si attua su un'area vasta.
Fonte: La Nazione - Arezzo del 31.01.2014
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IL CANALE MAESTRO DELLA CHIANA
In bici nella Toscana della natura e dell’uomo
Percorrere il sentiero lungo il Canale Maestro della Chiana è un viaggio nel tempo e negli elementi: si pedala o si cammina nel cuore della civiltà etrusca e nel segno delle acque in un territorio disegnato dalle forze della natura e dalle mani dell’uomo.
La storica opera di bonifica iniziata nel XVI secolo ha trasformato la Val di Chiana in un importante centro agricolo; ancora oggi l’economia locale è fortemente radicata ai prodotti della sua terra dove si pedala sulle strade del formaggio e della frutta, dell’olio, del vino e della Chianina. Tra Arezzo e Chiusi molteplici sono le possibilità di entrare in sintonia col cuore di una terra tutta da vivere, nel segno della storia e dell’arte lungo la storica via d’acqua, lasciandosi tentare dalle eccellenze di un territorio che, al di là delle etichette, profuma di autenticità.
Il sentiero ciclopedonale del Canale Maestro della Chiana che unisce Arezzo con Chiusi e che si inoltra fino al sito archeologico del Sodo a Cortona e , è un percorso di circa 62 +12 km. attrezzato e protetto per chi viaggia lentamente, in bici o a piedi. L’antica strada utilizzata per la manutenzione del canale e delle chiuse costituisce infatti un tracciato naturale privo di dislivelli e particolarmente adatto ad un turismo sportivo familiare.
https://www.sentierodellabonifica.it/